Manteniamo la lucidita' e allontaniamo i pensieri di autodistruzione

Dal Quotidiano "IL GIORNO" del 1 Agosto 08
SENZA LAVORO e senza stipendio. Sono distrutti i 376 informatori scientifici della X-Pharma che naviga in brutte acque e ha deciso di chiudere dopo due soli anni di attività. Ieri pomeriggio una delegazione dei lavoratori precipitati in un inferno in pochi giorni, ha gridato la propria disperazione al sindaco Adriano Poletti e a Bruno Casati, assessore alle Crisi Industriali della Provincia. Il summit convocato d'urgenza in Comune su richiesta dei sindacati è durato ore, sono servite per mettere a fuoco la situazione e preparare la contromossa. Il copione è lo stesso già visto in casi simili negli ultimi mesi, con Marvecs, altra società del Colleoni, la monzese Roche e la caponaghese Astrazeneca, le grandi del territorio che hanno «rottamato» gli esperti di farmaci sull'onda di una crisi strutturale che cercano di risolvere a «scaricabarile». Cedendo cioè il personale in esubero a società specializzate e garantendo, almeno sulla carta, posto e stipendio per tre anni, uscendone pulite e pagando fior di incentivi ai compratori. Si parla di milioni di euro. Con qualche ritocco al ribasso nei tempi, è successo anche alla X-Pharma, nata dalla cessione di tre rami di azienda, uno della Solvay, uno della Fournier e uno della Merck Sharp, a cui si sono aggiunte assunzioni individuali, da Bayer, Shering, Ucb e Dompé, il tutto in tre tranche, da gennaio 2006 alle ultime di due mesi fa. Un'ottantina di informatori lavorano nell'hinterland milanese, il resto in tutta Italia, nella sede di Agrate operano anche una ventina di amministrativi, pure loro sono in mezzo alla strada. Secondo quanto riferito dai sindacati il bilancio 2007 della società avrebbe registrato una perdita 9 milioni di euro su un fatturato di 40. Ma in Camera di Commercio non è stato depositato nessun documento economico. IL «BUCO» è un'enormità, e rende quasi impossibile trovare sul mercato un compratore che rilevi personale altamente qualificato e prodotti in concessione, la vera risorsa su cui puntare. La matassa è ingarbugliata. «È uno scandalo che va denunciato pubblicamente - dice Casati - siamo in presenza di una violazione della legge 30 e della cessione di ramo d'azienda. Qui si vende manodopera». Le istituzioni si sono messe a disposizione dei lavoratori. «Bisogna coinvolgere la case-madri da cui provengono gli informatori - aggiunge l'assessore - e aprire una trattativa a tutto campo sul recupero delle professionalità». Una strada difficile da percorrere, in presenza di una crisi che non ha nulla di congiunturale, ma che la stessa Federfarma ha annunciato all'inizio del 2008 fornendo dati che non lasciano scampo: in Italia ci sarebbero 10mila informatori di troppo, la metà dei quali nell'hinterland milanese, uno dei poli della farmaceutica più sviluppati del Paese. Dramma nel dramma. I lavoratori della X-Pharma hanno avuto la brutta notizia il 24 luglio. «Per mesi i manager ci hanno detto che le cose andavano bene - spiega Mario Tornaghi della Cisl - poi ci siamo ritrovati a fare i conti con la chiusura». Si lotta per salvare redditi e posti di lavoro: «sono questi i nostri obiettivi», aggiunge Livia Raffaglio della Uil, «quello di X-Pharma è un business da mantenere», precisa Giancarlo Lombardo della Cgil. Gli informatori sono disperati. DAL 1° SETTEMBRE dovrebbero entrare in cassa integrazione straordinaria ma dopo il mancato accordo sindacale, l'ultima parola spetta al Ministero. La Regione, il cui parere non è vincolante, si è già espressa favorevolmente. «Siamo alla canna del gas - dice Daniele Muzzarelli, uno degli informatori senza lavoro - stiamo valutando come muoverci anche in sede legale. Ma intanto abbiamo figlie e famiglie da mantenere e siamo senza soldi». Non riesce a parlare di quel che sta vivendo la collega Carla Covri, alle spalle ha 25 anni di carriera. «Molti di noi pensano seriamente al suicidio». Parole pesanti come pietre a cui X-Pharma dovrà dare una risposta.

articolo di BARBARA CALDEROLA ed. Brianza p. 10

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunicazione da SLF.COBAS-SICILIA:
la presente per ricordare a tutti gli ISF X-Pharma Siciliani di partecipare tutti alla Assemblea che si terra' a Roma il giorno 6 settembre.
Appena possibile si daranno tutti i dettagli logistici.
A presto,
SLF.COBAS-SICILIA.

Anonimo ha detto...

Guardiamo in faccia la realtà:la nostra azienda è "virtualmente" fallita.
Noi tutti stiamo per diventare
DISOCCUPATI
Forse, se verrà concessa la CIGS, accadrà fra un anno.
Sono questi i termini del problema, o no, cari amici della FULC?

Anonimo ha detto...

Bella lídea dell´interrogazione parlamentare ma se riguardasse TUTTI e non solo i colleghi ex-MSD forse sarebbe meglio!
Ricordo che, chi come me, appartiene alla prima cessione Solvay - Fournier non ha avuto la possibilita´di scelta che e` stata data agli ex-MSD!
Sarebbe bene quindi non cominciare a creare spaccature da subito!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
granduca ha detto...

Gente...non facciamo la guerra fra poveri..altrimenti si fa lo sporco gioco dei MISERABILI che ci hanno messo in questa situazione....

Anonimo ha detto...

Vi invio la mia solidarietà virtuale di ex impiegata UCB Pharma in mobilità da 8 mesi e tuttora alla ricerca di un impiego dopo 20 anni di esperienza.... :-(

Pino ha detto...

Avrei bisogno di parlare con un referente aziendale per propore una soluzione piccola piccola.
Se qualcuno può scrivermi a strineg@libero.it, sono pino stripparo.
Ho fatto una promessa ad un amico un pò di tempo fa ed intenderei cominciare a discutere come mantenerla.
Grazie, tenete duro e in bocca al lupo !